Festival di Sanremo: prima serata 12/2/2013

Anche quest’anno son qui, come di consueto, ad inviarvi la cronaca delle 5 serate del festival della canzone italiana con le mie considerazioni e valutazioni, come al solito scritte a caldo e senza essermi informato precedentemente su quanto ci aspetta da questa edizione, a parte qualche voce giuntami indirettamente.
Poiché venerdì mattina sosterrò a L’Aquila la prova scritta dell’esame per il concorso a cattedra in educazione artistica – disegno e storia dell’arte, la sera di giovedì, anche se cercherò di seguire il festival, non scriverò i miei commenti ma probabilmente provvederò a scriverli nel pomeriggio.

Ed ora veniamo a questa prima serata.
L’anteprima è stata curata in modo piacevole e divertente, come sempre nel loro stile, da Antonello Dose e Marco Presta della trasmissione di Radio2 “Il ruggito del coniglio”.

All’apertura della serata Fabio Fazio ha parlato della musica popolare (a teatro buio) presentando poi, in occasione dell’anno bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, il coro dell’arena di Verona che ha cantato “va pensiero” accompagnato dall’orchestra sinfonica di Sanremo diretta dal maestro Mauro Pagani che la guiderà durante tutta la rassegna canora (eccetto le canzoni in gara che hanno il proprio direttore).

Divertente la disposizione dell’orchestra che è letteralmente appesa alla scenografia come fosse una quinta un po’ sbilenca del palco.
Scenografia all’apparenza molto semplice ma che racchiude piccole chicche tecnologiche. Varie quinte mobili che a seconda dell’esibizione si dispongono sul palco per proiettare luci e immagini; il palco al centro si estende sulla platea come una lingua srotolata sopra le prime file centrali di poltrone, lasciate ben visibili grazie al pavimento trasparente e, piccola chicca, la scala per un po’ sembrava non esserci finché non è stata “costruita” sopra l’ingresso centrale del palco grazie ad una serie di gradini a sbalzo mobili che dal fianco si sono spostati con vari movimenti incrociati (rotazione verticale, orizzontale e diagonale) fino a creare una scalinata centrale leggermente curva e un po’ ondeggiante al passaggio per via del forte sbalzo unito ad un meccanismo di movimento che quindi non assicura una stabilità perfetta (nessuna caduta comunque).

Divertente anche l’arrivo di Luciana Litizzetto, trasportata da una carrozza tipo quella di Cenerentola, vestita in nero ed entrata un po’ goffamente in teatro a piedi, da sola, e salendo le scale dalla platea al palco col suo tipico ma caratteristico poco stile. Per cominciare ha pensato bene di scrivere una lettera a San Remo, divertente e pungente come suo solito.
Bravo Fabio Fazio che dopo l’esibizione di Maria Nazionale ha dato i codici di televoto imitando Bruno Vespa.

Ospite principale di questa sera è stato Maurizio Crozza che è entrato vestito da Silvio B. cantando “Formidable”, poi contestato da un paio di persone; ma non ha lasciato fuori dalla sua satira nessuno, facendo vantare “Via” a Bersani e passando a farsi intervistare come Ingroia e Montezemolo. Un successo di risate, come sempre a denti un po’ stretti perché fa il verso alla realtà che vediamo ogni giorno.
Ospite molto secondario Felix Baumgartner che poco tempo fa si è lanciato da quasi 39.000 metri di altezza, utile soprattutto per far sfogare la Litizzetto con qualche battuta.
Presente anche una coppia gay che si sposerà tra due giorni a New York e che ha descritto il proprio amore con una serie di cartelli che hanno sintetizzato la loro vita insieme.
Ospite canoro è stato invece Toto Cutugno che ha ricevuto il premio “Città di Sanremo” ricantando “L’italiano” (a cui son state aggiunte due strofe attualizzate) accompagnato dal Coro dell’Armata Rossa (non vedo l’ora che invitino anche a noi del Coro “Terra Majura”!), poi ha cantato in russo “Le notti di Mosca” e, per finire, “Nel blu dipinto di blu”.

Il meccanismo della gara sarà lo stesso oggi e domani: sette cantanti/gruppi famosi presentano 2 canzoni; il pubblico col televoto (50%) e la sala stampa (50%) voteranno la preferita che andrà poi in finale. Per ogni cantante si poteva televotare al massimo 4 volte, pertanto il voto tecnico valeva pure 4; per questo io ho usato un punteggio di 8 da dividere tra i due brani per indicare quello che secondo me era più meritevole e di quanto. Poi ho aggiunto, come mio solito, il voto espresso in voti numerici da 1 a 10, con decimali.
Per ogni cantante/gruppo il risultato delle votazioni è stato annunciato da ospiti famosi.

Veniamo ora alle prime 14 esibizioni:

  1. Marco Mengoni – “L’essenziale” (autori: Casalino, Mengoni, De Benedictis): un po’ ballata, pacata ed interessante ma poco entusiasmante e con un finale tronco (5/8, voto 7).
  2. Marco Mengoni – “Bellissimo” (autori: Nannini, Pacifico, Tagliapietra): più energetica della prima canzone, ma anche meno incisiva e convincente (3/8, voto 6).

Marco Alemanno annuncia la vittoria di “L’essenziale” col 52% dei voti.

  1. Raphael Gualazzi – “Senza ritegno” (autore: Raphael Gualazzi): gran musica e ritmo (accompagnato con la tromba di Fabrizio Bosso) ma il testo non è immediato (2/8, voto 9).
  2. Raphael Gualazzi – “Sai (ci basta un sogno)” (autore: Raphael Gualazzi): canzone d’amore magica e poetica, non banale e da brivido, specie all’inizio; il finale cresce musicalmente ma perde poesia (6/8, voto 10-).

Ilaria D’Amico annuncia la vittoria di “Sai (ci basta un sogno)” col 62% dei voti.

  1. Daniele Silvestri – “A bocca chiusa” (autore: Daniele Silvestri): canzone semplice di denuncia, accompagnata da Renato Vicini con la lingua dei segni, molto coinvolgente, da brivido (6/8, voto 9½).
  2. Daniele Silvestri – “Il bisogno di te (ricatto d’onor)” (autore: Daniele Silvestri): canzoncina allegra e semplice ma non eccelsa (2/8, voto 7+).

Valeria Bilello annuncia la vittoria di “A bocca chiusa” col 61% dei voti.

  1. Simona Molinari con Peter Cincotti – “Dr Jekyll Mr Hyde” (autori: Luttazzi, Zeppieri): si sente la mano di Lelio Luttazzi, canzone divertente e dallo swing coinvolgente (4/8, voto 9+).
  2. Simona Molinari con Peter Cincotti – “La felicità” (autori: Molinati, Vultaggio, Cincotti, Avarello): canzone molto simpatica ed allegra (4/4, voto 9).

Flavia Pennetta annuncia la vittoria di “La felicità” col 54% dei voti.

  1. Marta sui tubi – “Dispari” (autori: Gulino, Boschi, Pipitone, Pischedda, Paolini): energici e particolari ma non un brano eccelso (3/8, voto 7½).
  2. Marta sui tubi – “Vorrei” (autori: Gulino, Boschi, Pipitone, Pischedda, Paolini): brano di carattere sia nel testo che nella musica (5/8, voto 8½).

Benedetta e Cristina Parodi annunciano la vittoria di “Vorrei” col 63% dei voti.

  1. Maria Nazionale – “Quando non parlo” (Enzo Gragnaniello): bel brano, forse un po’ monotono (3/8, voto 😎.
  2. Maria Nazionale – “È colpa mia” (Servillo, Mesolella): magico e poetico ma non eccelso (5/8, voto 8+).

Vincenzo Montello annuncia la vittoria di “È colpa mia” col 52% dei voti.

  1. Chiara – “L’esperienza dell’amore” (Federico e Domenico Zampaglione): una poesia musicata ma un po’ slegata la musica dalle parole (4/4, voto 6½).
  2. Chiara – “Il futuro che sarà” (Bianchi, Chiaravalli, Gonzalez Alea): bel brano ma un po’ monotono e piatto (4/4, voto 7-).

Stefano Tempesti annuncia la vittoria di “Il futuro che sarà” col 60% dei voti.

Devo dire che le mie valutazioni sono sostanzialmente in linea coi risultati delle esclusioni di questa sera. Purtroppo, però, questo sistema fa rimanere fuori dalla finale brani che avrebbero meritato di esserci e ci fa entrare altri di minor valore, solo per non veder eliminare un cantante/gruppo in gara.

Appuntamento a domani dove finalmente potrò sentire Elio cantare, da quel che mi è stato detto, tutto su una nota.

A domani, Igor

Pubblicato da igorfree

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