Festival di Sanremo: prima serata 14/2/2012

Si ricomincia, in tutti i sensi… Sono pieno di dubbi ma ho deciso che comunque il sito www.igorfree.tk è ora che ritorni (domani lo cambio) ed anche se la veste grafica per ora è quella del Dodorifanclub nonostante sia ancora indeciso se tenerla o metterne un’altra, sfrutto la scusa del festival per ricominciare. Ebbene sì, se non ve ne siete accorti è ricominciato il festiva di Sanremo, quest’anno giunto alla 62° edizione.

L’apertura della serata è stata affidata a Luca e Paolo che lo scorso anno sono stati co-conduttori nonché cantanti di parodie satiriche. Sulla scia del successo del loro cantare irriverente hanno proposto una nuova canzone reinterpretando “Uomini soli” dei Pooh con un testo rivolto all’attuale situazione politica ed al fatto che senza il governo Berlusconi i comici non sanno più su chi fare battute e chi prendere in giro.

Ad aprire in modo ufficiale la serata è stato poi il balletto di Daniel Ezralow ispirato allo sbarco dell’uomo sulla luna.

A condurre, come lo scorso anno, c’è Gianni Morandi che quest’anno è affiancato dal bravo e simpatico Rocco Papaleo che si è presentato, in considerazione dell’attuale difficile situazione italiana, come “conduttore tecnico”. Diversi sono stati i suoi interventi, spesso sintetici, pungenti, incisivi, spiazzanti e sempre in grado di strappare un sorriso, anche a tarda ora (questa sera si è arrivati oltre la mezzanotte e mezza).

La presenza femminile che avrebbe dovuto esserci questa sera era la modella Ivana Mrazova che però è stata ricoverata per un problema di salute simile al “colpo della strega” che le impediva qualunque movimento, se le condizioni di salute miglioreranno potremo vederla domani sera (che poi è stasera). A sostituirla sono state le sempre belle e simpatiche Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, già presenti al festival dello scorso anno che si sono presentate al pubblico con una canzone in cui ironicamente si mostravano gelose nei confronti della povera collega malata.

Ospite speciale di stasera è stato Adriano Celentano.
L’intervento è stato lungo e, come suo solito, articolato, complesso e teatrale.
La cosa migliore e rivederselo, se ve lo siete perso; io mi limiterò solo a segnalarvi i principali passaggi in maniera telegrafica:
Scenario improvviso di guerra, sparatorie, bombardamenti, gente che corre, gente morta o ferita su tutto il palco, da un mucchio di ragazzi morenti esce fuori Celentano, critiche ai “preti” ed alla stampa cattolica che non parlano del paradiso, passa l’Italia (Elisabetta Canalis) vestita di abiti rovinati e spettinata pronta a tornare bella se gli italiani lo vorranno, canta blues, significato sul vocabolario (portato da Papaleo) di “Governo Monti” e di “Sovrano”, discussione sui referendum bocciati nonostante un milione e duecentomila firmatari con Morandi e Pupo che appare tra il pubblico, canta rock, canta un brano del vangelo, critica dell’Europa in cui per salvare la Grecia Francia e Germania vogliono in cambio che i greci comprino armi da loro due…
Da vedere e rivedere.

I brani in gara sono stati 14 ma al secondo è saltato il sistema elettronico che doveva registrare i voti della giuria popolare presente in sala e così si è passati alla votazione manuale su schede cartacee che però è risultata lenta e meno controllabile. Per questo, nonostante tutta la sera i giurati si siano affaticati nel duro lavoro di giudicare i brani in gara, alla fine della serata si è deciso di non tenerne conto e di non escludere i due brani meno votati, come previsto, e di rimandare l’eliminazione a domani sera (oggi 15). Dunque saranno eliminati 4 brani in gara, due per la prima sera e due per la seconda, tutti insieme.
Dunque la seconda sera sarà lunghissima anche perché si esibiranno anche le nuove proposte scelte su internet di cui hanno fatto ascoltare un piccolo assaggio che per qualcuno lascia ben sperare (vedremo).

Ed ora veniamo alla gara canora.

Come sempre sono arrivato a stasera senza aver letto nulla sul festival nei giorni scorsi per poter giudicare a mente vuota.
Dal primo ascolto sono stato particolarmente colpito dai brani di Samuele Bersani (un pallone), Gigi D’Alessio e Loredana Bertè (respirare), Piedravide Carone e Lucio Dalla (Nanì) ed Arisa (la notte). Gli altri, usando un linguaggio da professore, sono bravi, hanno le capacità ma si sarebbero potuti applicare di più…

Ecco l’elenco delle canzoni, in ordine di esecuzione, con commento e voto appuntati a caldo:
  • Dolcenera: ci vediamo a casa (di Dolcenera) -> Indubbiamente ha energia ma risulta un po’ banale. (7)
  • Samuele Bersani: un pallone (di Samuele Bersani) -> Come al solito la musica spensierata nasconde una bella e seria metafora della vita basata sulle possibili “avventure” di un pallone. (9½)
  • Noemi: sono solo parole (di Fabrizio Moro) -> Mentre iniziava la musica ha detto “Buona sera”, brava, ma il testo è un po’ povero anche se non banale. (7 ½)
  • Francesco Renga: la tua bellezza (di Renga, Mancino, Faili) -> “La tua bellezza è qualcosa che somiglia alla parte migliore di me”, ben orchestrata ma ripetitiva. (8=)
  • Chiara Civello: al posto del mondo (di Civello, Tejera) -> Testo d’amore bello ma senza sorprese (classico), lei molto brava e virtuosa. (8+)
  • Irene Fornaciari: grande mistero (di Davide Van de Sfroos) -> Molto energetica, ha cercato di smuovere il pubblico in teatro, andrà meglio in discoteca. (9-)
  • Emma: non è l’inferno (di Silvestre, Sala, Palmosi) -> Come fa a parlare di un figlio di 30 anni che non li ha nemmeno lei?! Brano energico ma monotono. (7-)
  • Marlene Kuntz: canzone per un figlio (di Godano, Tesio, Bergia) -> Mi aspettavo qualcosa di diverso (e di più), comunque non male. (8 ½)
  • Eugenio Finardi: e tu lo chiami Dio (di Roberta Di Lorenzo) -> Un po’ banale e ripetitiva. (6 ½)
  • Gigi d’Alessio e Loredana Bertè: respirare (di D’Alessio, D’Agostino) -> Grande energia, due contrasti ben fusi. (9+)
  • Nina Zilli: per sempre (di Casalino, Zilli) -> Molto ispirata agli inizi della carriera di Mina, brano particolare, a volte con passaggi inconsueti ma non molto incisivo e un po’ piatto. (9=)
  • Pierdavide Carone e Lucio Dalla: Nanì (di Carone, Dalla) -> Molto raffinato e con interpretazione eccellente, il testo poco variato. (9)
  • Arisa: la notte (di Giuseppe Anastasi) -> Una canzone dolce sulle sconfitte d’amore, ben scritta anche nel testo, interpretazione e canto limpidi e perfetti. (10)
  • Matia Bazar: sei tu (di Golzi, Cassano, Perversi) -> Buon brano ma un po’ monotono. (8-)
Per oggi è tutto.
Prima di andare a dormire devo però fare un ringraziamento speciale alla neve, grazie alla quale la mia scuola a San Ginesio (MC) è chiusa da due settimane e fino a giovedì, il che mi permetterà in questi primi giorni di dormire fino a tardi la mattina e di non perdere quindi troppo sonno (ora che spedisco questo messaggio sono le 2:40, difficilmente dormirò prima delle 3).

A domani, Igor

Pubblicato da igorfree

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