72° Festival di Sanremo: prima serata 1/2/2022

Considerazioni generali sulla serata:

Ricomincia il Festival di Sanremo giunto alla settantaduesima edizione tornato di nuovo nel mese di febbraio e con il pubblico in sala dopo l’assenza per covid-19 della scorsa edizione.

Entra Amadeus visibilmente emozionato dalla scala e ringrazia tutto il personale RAI per lo sforzo fatto nonostante le difficoltà dovute alla pandemia.

La scenografia di Gaetano Castelli è abbastanza classica, nulla di spettacolare, scala centrale, orchestra ai lati del palco nella buca ben visibile, sembra una riedizione rotondeggiante della più squadrata scenografia dello scorso anno.

Stasera primi 12 brani in gara che saranno votati dalla sala stampa, giovedì voterà il pubblico da casa.

  • Achille Lauro con Harlem Gospel Choir di New York (6 donne): “Domenica” (testo di Achille Lauro, Simon Pietro Manzari, Davide Petrella – musica di Matteo Ciceroni, Mattia Cutolo, Gregorio Calculli, Simon Pietro Manzari – dirige Gregorio Calculli) – Bel ritmo, lui scenografico ma il testo si segue poco quando non si limita a ripetere “domenica” (7).

Entra Ornella Muti.

  • Yuman (da Sanremo giovani): “Ora e qui” (testo di Tommaso di Giulio – musica di Francesco Cataldo, Yuman – dirige Valeriano Chiaravalle) – La voce sembra quella di Tony Dallara ma lui non si sente nelle parti basse, non entusiasmante, brano senza lode, troppe parole che non si riescono a seguire, lui non ha una linea di canto regolare (6).
  • Noemi: “Ti amo non lo so dire” (testo di Alessandro La Cava, Mahmood – musica di Dario Faini, Alessandro La Cava, Mahmood – dirige Andrea Rodini) – Prima parolaccia della serata, peccato perché lei è brava e anche il brano non è male anche se troppo ripetitivo (5).

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  • Gianni Morandi: “Apri tutte le porte” (testo di Lorenzo Jovanotti – musica di Lorenzo Jovanotti, Riccardo Onori – dirige Mousse T.) – Grande energia, lui perfetto, testo chiaro, positivo e stimolante, come stile ricorda un po’ i brani di inizio carriera, molto orecchiabile, fantastico (10).

Vengono consegnati dei cartoncini da un tecnico da parte del siciliano (Fiorello), Amadeus legge i messaggi e poi presenta il “Mattarella dell’intrattenimento”: Fiorello che entra dalla strada misurandosi la temperatura con un termometro a infrarossi e misurando la temperatura al pubblico in platea. La “terza dose” di Sanremo per Fiorello, il “booster” dell’intrattenimento.

Genio dell’umorismo e della satira.

Canta con Amadeus canzoni tristi a ritmo di samba per mostrare come si può stare allegri anche in questo periodo di pandemia con le restrizioni.

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  • La rappresentante di lista: “Ciao ciao” (testo di Veronica Lucchesi, Dario Mangiaracina – musica di Veronica Lucchesi, Dario Mangiaracina, Roberto Calabrese, Roberto Cammarata, Carmelo Drago, Simone Privitera – dirige Carmelo Patti) – Sarà certamente un tormentone, musica travolgente ma testo povero (7+).

Ricordo di Tito Stagno, morto oggi.

  • Michele Bravi: “Inverno dei fiori” (testo di Alex Andrea Vella, Michele Bravi, Cheope – musica di Francesco Catitti, Federica Abbate, Michele Bravi – dirige Enzo Campagnoli) – Bel testo sulla felicità, lui troppo rauco e la musica poco varia anche se ascoltando le parole un brivido c’è stato (9½).

Amadeus esce e va a prendere i Måneskin in macchina all’albergo vestito da autista.

Rientra in scena con il sipario chiuso e mentre si preparano li presenta raccontando l’ultimo anno di successi, e cantano “Zitti e buoni”.

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  • Massimo Ranieri: “Lettera di là dal mare” (testo di Fabio Ilacqua – musica di Fabio Ilacqua – dirige Adriano Pennino) – Brano molto emozionante che parla dei migranti per l’America (10=).
  • Mahmood e Blanko: “Brividi” (testo di Mahmood, Blanco – musica di Mahmood, Blanco, Michelangelo – dirige Carmelo Patti) – Mahmood si mangia le parole, Blanco più chiaro, duettano a due voci e non è scontato, il testo non è male, a parte la parolina immancabile, la musica sommessa ci sta bene (5½).

Matteo Berrettini.

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  • Ana Mena: “Duecentomila ore” (testo di Rocco Hunt – musica di Federica Abbate, Rocco Hunt, Stefano Tognini – dirige Enrico Melozzi) – Sebbene il brano sia ben ritmato risulta molto monotono sia per il testo ripetitivo che perché lei è quasi afona e inespressiva (6+).

Telepromozione ENI – plenitude.

  • Rkomi: “Insuperabile” (testo di Rkomi, Alessandro La Cava – musica di Rkomi, Alessandro La Cava, Francesco Catitti. – dirige Luca Faraone) – Funziona tutto, musica, costruzione, scena, anche il testo non chiarissimo ma imparare a pronunciare le “e”, le “é” e le “è” in modo corretto non credo sia una richiesta troppo ardua per uno che non canta tra amici a casa propria (7=).

Collegamento con la diretta di RaiRadio2.

I Måneskin eseguono con emozione “Coraline”.

  • Dargen D’Amico: “Dove si balla” (testo di Dargen D’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio – musica di Dargen D’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio, Andrea Bonomo – dirige Enzo Campagnoli) – Bel ritmo, testo spensierato, di sicuro successo anche se mi ha lasciato indifferente (7½).

Intervista a Ornella Muti.

Palcoscenico sul mare sulla nave Costa Toscana con Fabio Rovazzi e Orietta Berti.

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Teatro Arena sulla nave con Colapesce Dimartino che cantano “Musica leggerissima”.

Claudio Gioè promuove Màkari da grande attore e presenta l’ultima cantante in gara.

Giusy Ferreri: “Miele” (testo di Davide Petrella – musica di Federica Abbate, Fabio Clemente, Alessandro Merli – dirige Enrico Melozzi) – Testo semplice e ripetitivo su musica godibile, lei sempre particolare ma nulla di entusiasmante (7-).

Meduza con Hozier.

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Raoul Bova arriva in moto come Don Massimo da Spoleto, il sostituto di Don Matteo (non si può sostituire Terence Hill), poi arriva Frassica Maresciallo Cecchini, divertentissimo.

Targa della SIAE per i Måneskin.

Ornella Muti regala un albero protetto nel sud Italia ad Amadeus.

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Ricordo di Franco Battiato.

Alberto Biancheri, sindaco di Sanremo, fa consegnare da Fiorello ad Amadeus il premio Città di Sanremo.

Fiorello con Amadeus in attesa della prima classifica.

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Classifica provvisoria votata dalla sala stampa:

  1. Mahmood e Blanco.
  2. La rappresentante di lista.
  3. Dargen D’Amico.
  4. Gianni Morandi.
  5. Massimo Ranieri.
  6. Noemi.
  7. Michele Bravi.
  8. Rkomi.
  9. Achille Lauro con Harlem Gospel Choir.
  10. Giusy Ferreri.
  11. Yuman.
  12. Ana Mena.
Domani gli altri 13 big saranno votati sempre dalla sala stampa.

La mia classifica provvisoria, a seguito del primo ascolto e delle penalità “parolaccia” è la seguente:

  1. Gianni Morandi (10).
  2. Massimo Ranieri (10=).
  3. Michele Bravi (9½).
  4. Dargen D’Amico (7½).
  5. La rappresentante di lista (7+).
  6. Achille Lauro con Harlem Gospel Choir (7).
  7. Giusy Ferreri (7-).
  8. Rkomi (7=).
  9. Ana Mena (6+).
  10. Yuman (6).
  11. Mahmood e Blanko (5½).
  12. Noemi (5).

A domani per la seconda serata del festival che spero sarà godibile così come lo è stata quella appena terminata.

Pubblicato da igorfree

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