Serata dei duetti, la valutazione riguarderà, pertanto, quanto il brano è stato migliorato dal duetto e quanto effettivamente è stato fatto un duetto e non una semplice esecuzione dividendo il brano tra più esecutori senza ripensarlo.
Inizio con “Acqua della luna” e balletto circense.
Ospiti di stasera: Luciano Ligabue, Anastasio (che canta come fosse il figlio di Claudio Bisio dopo monologo sui giovani).
Claudio Baglioni e Virginia Raffaele, “giochi proibiti” suonata alla chitarra mentre lei monta invano la sua.
Di seguito i brani in ordine di esecuzione con i miei voti ai duetti.
- Federica Carta e Shade con Cristina D’Avena – “Senza farlo apposta”: Cristina meravigliosa, duetta a due voci, fa sia la parte di lui che di lei, il brano ci guadagna (voto 9½).
- Motta con Nada- “Dov’è l’Italia”: più che duettare si alternano, tranne qualche punto, lei interpreta meglio di lui (voto 8).
- Irama con Noemi – “La ragazza con il cuore di latta”: duettano nel ritornello, lei brava ma non aggiunge nulla di migliorativo (voto 7½).
- Patty Pravo con Briga e Giovanni Caccamo – “Un po’ come la vita”: tutto all’unisono, nulla di meglio, Caccamo non ci sta male (voto 6).
- Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci – “I ragazzi stanno bene”: la tromba cambia poco il brano, Ruggeri nulla (voto 6+).
- Il volo con Alessandro Quarta – “Musica che resta”: assoli del violino ipnotici e non convenzionali, rock, entusiasmante (voto 9+).
- Arisa con Tony Hadley e i Kataklò – “Mi sento bene”: niente duetto, quasi peggiorativo e il ballo non ha granché di particolare (voto 5- ).
- Mahmood con Guè Pequeno – “Soldi”: entra, fa un pezzetto e se ne va per rientrare alla fine a prendere l’applauso, inutile e scollegato (voto 5).
- Ghemon con Diodato e i Calibro 35 – “Rose viola: totalmente riarrangiata, sembra un altro brano, ma duettano all’unisono (voto 8½).
- Francesco Renga con Bungaro e l’etoile Eleonora Bagnato e Friedemann Vogel – “Aspetto che torni”: ballo evocativo, duetto solo alla fine (voto 8+).
- Ultimo con Fabrizio Moro – “I tuoi particolari”: il clarinettista Vincenzo Molocca (non annunciato se non alla fine) da di più al brano, duetto sul ritornello ma minimo e poco riuscito (voto 6½).
- Nek con Neri Marcorè – “Mi farò trovare pronto”: riarrangiata dolce, Neri recita un testo sull’amore, non male (voto 9= ).
- Boomdabash con Rocco Hunt e i Musici Cantori di Milano – “Per un milione”: i bambini superflui, il resto confusionario (voto 6= ).
- The zen circus con Brunori Sas – “L’amore è una dittatura”: niente duetto, gli strumenti aggiunti cambiano poco (voto 7- ).
- Paola Turci con Beppe Fiorello – “L’ultimo ostacolo”: cantano all’unisono dividendosi il brano, un pezzetto recitato, poco di diverso dall’originale (voto 7).
- Anna Tatangelo con Syria – “Le nostre anime di notte”: non duettano, nulla di nuovo (voto 5+).
- Ex-otago con Jack Savoretti – “Solo una canzone”: cambia solo nei pezzetti in inglese, interessanti ma pochi (voto 7+).
- Enrico Nigiotti con Paolo Jannacci e Massimo Ottoni – “Nonno Hollywood”: a parte il pianoforte (minimo) e i disegni di sabbia, nulla di più (voto 6- ).
- Loredana Bertè con Irene Grandi – “Cosa ti aspetti da me”: nulla di nuovo o di migliorativo, solo energiche (voto 5½).
- Daniele Silvestri con la partecipazione di Rancore e con Manuel Agnelli – “Argento vivo”: Agnelli interviene quasi sinfonico, poi in controcanto, particolare (voto 9- ).
- Einar con Biondo e Sergio Silvestre – “Parole nuove”: duettano poco ma buon inserimento di Biondo (voto 9).
- Simone Cristicchi con Ermal Meta – “Abbi cura di me”: brano difficile per duettare ma un minimo l’hanno fatto (Voto 8- ).
- Nino d’Angelo e Livio Cori con i Sottotono – “Un’altra luce”: variazione minima dei Sottotono (voto 7= ).
- Achille Lauro con Morgan – “Rolls Royce”: duettano bene ma non migliorano granché il brano (voto 8= ).
Appuntamento a domani (oggi) per la finale.
Ciao, Igor